TOCOFOBIA, LA PAURA DI PARTORIRE

Stai affrontando una gravidanza e hai paura del parto?

In questo breve articolo parlerò di una problematica ampiamente diffusa che non deve essere sottovalutata.

Nell’immaginario collettivo, la gravidanza rappresenta un momento “magico”, in cui la donna compie uno dei più importanti miracoli: GENERARE VITA 

Tuttavia questa immagine quasi fiabesca della maternità, spesso non tiene conto delle ansie e delle preoccupazioni che durante i nove mesi accompagnano, in maniera del tutto normale, le future mamme le quali, nella realtà, possono vivere in maniera ambivalente la gravidanza, portandosi dentro dubbi, ansie e preoccupazioni rispetto a quello che succederà nel momento in cui il bambino sarà pronto per nascere. Queste preoccupazioni, ovviamente possono riguardare il periodo della gestazione, i momenti successivi alla nascita del bambino, ma anche il momento del parto in sè. Tra le condizioni di ansia e disagio in epoca perinatale,infatti, la paura del parto riguarda, nei Paesi occidentali, oltre il 20% delle donne gravide, ma essa in alcuni casi può manifestarsi anche in assenza di una gravidanza, tanto da spingere le donne a posticiparla o addirittura evitare la possibilità che si concretizzi.

La paura del parto però, in alcuni casi, può assumere un carattere così intenso e debilitante da rientrare nella condizione clinica conosciuta come “tocofobia”. Nello specifico, chiamiamo tocofobia quello stato fobico patologico in cui l’ansia del parto o la paura di morire durante il parto diventano così intense e invalidanti da condurre la donna in uno stato di sofferenza fisica ed emotiva.La donna con tocofobia teme, oltre al dolore, molti altri aspetti legati alla natalità, quali ad esempio le ferite ostetriche, un eventuale taglio cesareo, l’incompetenza dello staff medico o ancora peggio di morire durante il parto. In alcuni casi, questa paura può riguardare anche lo stato di salute del bambino che nascerà. La paura del parto è associata ad aspetti di tipo biologico, psicologico e sociale. Nello specifico, i fattori che possono influenzare negativamente la donna sono :

  • la paura del dolore legata alle varie fasi del travaglio e una presunta bassa tolleranza alla sofferenza;
  • eventuali precedenti esperienze ostetriche negative nelle donne pluripare;
  • la paura di essere incapace di dare la vita, legata sia a un senso di incapacità fisica che incapacità psicologica. Connessa a questa paura, vi è anche il timore di fare qualcosa di sbagliato o di nuocere al bambino come conseguenza di un comportamento inappropriato durante il travaglio;
  • la paura di una riattualizzazione di eventi traumatici, che può essere più o meno consapevole; 
  • la paura di diventare genitore. 

Questa fobia può insorgere in adolescenza o nella prima età adulta e portare in molti casi all’evitamento di una possibile gravidanza per non doversi poi confrontare poi con il temuto momento del parto.

E’ possibile classificare la tocofobia in primaria e secondaria.

La tocofobia primaria è quella paura intensa e invalidante che precede la prima esperienza di concepimento. Può insorgere in adolescenza o nella prima erà adulta e portare in molti casi all’evitamento di una possibile gravidanza per non doversi poi confrontare poi con il temuto momento del parto.

La tocofobia secondaria, riguarda invece le donne che sviluppano una fobia del parto in seguito a un precedente parto “traumatico”.

Questa paura legata al parto può essere considerata incomprensibile e spesso inaccettabile, in quanto generalmente la donna viene considerata geneticamente e fisiologicamente “pronta” a mettere al mondo una nuova vita. Tuttavia può succedere che la donna viva, in maniera ambivalente, anche l’idea di non sentirsi adeguata, capace, in grado di affrontare una sfida così grande come il parto, e vivere così intensi sensi di colpa e vissuti di inadeguatezza che, nella peggiore delle ipotesi, possono portare allo strutturarsi di una vera e propria psicopatologia.

È importante allora che la donna abbia la possibilità di conoscere meglio il significato delle proprie ansie e affrontare i propri timori; che abbia quindi la possibilità di essere aiutata attraverso interventi di sostegno e psicoterapici che possano offrirle la possibilità di affrontare e superare tale paura e di vivere in modo più realistico e tollerabile le ansie legate al parto e alla nascita. Nello specifico, la Terapia Cognitivo Comportamentale e l’ EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing Treatment) si sono rivelati interventi utili al trattamento di questa fobia.

Dott. ssa Manuela Cammarata, Psicologa e Psicoterapeuta

BIBLIOGRAFIA: P Grussu, A. Bramante, Manuale di Psicopatologia Perinatale. Profili psicopatologici e modalità di intervento, Erikson, 2016 Striebich S., Mattern E., M. Ayerle G. Support for pregnant women identified with fear of childbirth (FOC)/tokophobia ・ A systematic review of approaches and interventions. Midwifery; Volume 61, 2018

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