DEPRESSIONE PERINATALE PER I PAPA’

Depressione perinatale, ne soffrono anche i papà?

Scopriamolo insieme.

La gravidanza e la nascita di un figlio rappresentano per entrambi i genitori un momento di importante cambiamento e, per questo motivo, un periodo di vulnerabilità psicologica. Ebbene si, di depressione perinatale ne soffrono anche i papà!

Gli studi in psicologia si sono concentrati moltissimo sui cambiamenti e le difficoltà emotive della donna derivanti dall’arrivo di un figlio, lasciando però sullo sfondo i disturbi affettivi paterni, considerati erroneamente meno frequenti e gravi di quelli materni. In realtà, di depressione perinatale ne soffrono anche i papà con una frequenza che nel mondo varia dal 2 al 31% e la frequenza di esordio più frequente si riscontra a 3-6 mesi dopo il parto.

Si parla dunque di Depressione Perinatale Paterna (PPND), ossia di quella manifestazione di sintomi depressivi nel periodo che va dall’inizio della gravidanza al primo anno dopo il parto. Spesso la diagnosi è resa difficile dal fatto che tali sintomi si manifestano in maniera differente rispetto alla depressione materna; appaiono infatti più lievi e si trovano spesso in comorbilità con altri disturbi (di ansia, comportamentali…).

In questo periodo il padre può mostrare, in particolare, momenti di tristezza, umore depresso, irritabilità e irrequietezza. Inoltre possono insorgere un’eccessiva preoccupazione rispetto all’andamento della gravidanza e alla salute del bambino, difficoltà di concentrazione, calo del desiderio sessuale, alterazione del sonno.

Spesso questi disturbi, seppur significativi, si manifestano in forma lieve e per tale motivazione vengono sottostimati, anche in riferimento al fatto che comunque la donna e il bambino continuano ad avere  un ruolo centrale nella gravidanza. Ma vi sono casi in cui, invece, la loro manifestazione è molto più evidente e grave e si accompagna a sentimenti di impotenza, fallimento, crisi di pianto, indicando una vera e propria una sindrome depressiva.

Come si sviluppa?

I fattori che possono influenzare lo sviluppo della depressione perinatale paterna sono diversi, tra questi in particolare troviamo:

  • La manifestazione di un quadro depressivo nella compagna  
  • La presenza di conflitti di coppia  
  • Caratteristiche personali e relative alla propria storia di vita  
  • Elevato stress  
  • Fattori di rischio psicosociale

E’ importante che tale disturbo non venga sottovalutato; infatti, come i disturbi affettivi materni, anche quelli paterni hanno un ruolo importante e possono interferire con lo sviluppo del bambino. È evidente quindi che , come per la madre, sia necessario prestare attenzione alle difficoltà del padre che emergono durante la gravidanza , promuovendo fin da subito una sua reale partecipazione alla gravidanza stessa e alla nascita del bambino, che sia fatta anche di condivisione rispetto ai propri vissuti e attenzione a eventuali alterazioni comportamentali ed emotive.

Di depressione perinatale ne soffrono anche i papà e se anche tu stai affrontando un periodo problematico e riconosci di avere difficoltà rivolgiti a un professionista, psicologo / psicoterapeuta,  che possa aiutarti a superare questo momento.

Conclusione:

Nel caso di un padre depresso è bene intervenire fin da subito con la psicoterapia individuale o di coppia affinché si possa promuovere il benessere non solo della persona ma di tutto il nuovo nucleo familiare.

Dott.ssa Manuela Cammarata Psicologa e Psicoterapeuta

Bibliografia

P Grussu, A. Bramante, Manuale di Psicopatologia Perinatale. Profili psicopatologici e modalità di intervento, Erikson, 2016

F. Monti, F. Agostini, La depressione postnatale, Carocci 2006

F.Baldoni, L.Ceccarelli, La depressione perinatale.Aspetti clinici e di ricerca sulla genitorialità a rischio. Roma, Giovanni Fioriti 2013

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